A parlare è un medico di origini giordane, ha studiato al Cairo ed è divenuto ginecologo e ostetrico, e, per ragioni di sicurezza, ha preferito mantenere l’anonimato.
Il nostro contatto giordano, oltre ad essere ginecologo e ostetrico, è anche musulmano. Non lo si può dunque accusare di non conoscere l’Islam. Tutt* noi ci auguriamo che l’intervista che seguirà, chiarirà le idee a chi continua a diffondere pericolosa disinformazione riguardo questa delicata tematica.
Il dottore tiene a precisare che “la religione è flessibile e individuale”. Non dobbiamo dunque sentirci meno musulman* se la nostra condizione psico-fisica ci impedisce di fare ciò che vorremmo fare e che è previsto nel periodo di Ramadan. Buona lettura!
SLUM : “Salve dottore, grazie per questa intervista. Le faremo solo poche domande: quali sono i rischi che correrebbe una donna incinta qualora decidesse di digiunare durante il Ramadan? Le chiediamo questo perché molte persone hanno inviato preoccupanti testimonianze. Molte donne credono che sia assolutamente obbligatorio digiunare, non importa lo stato di salute in cui ci si trova. Altre sono invece costrette a farlo.”
Dr. “ So bene di cosa parlate, anche mio padre e mio fratello sono medici e per noi è assolutamente sconsigliato digiunare durante il periodo della gravidanza. Crediamo che questo possa danneggiare il normale corso della gestazione. Soprattutto nelle prime 12 settimane. Questa è la mia opinione da medico. Non posso costringere le donne incinte a non digiunare ma sappiano che i rischi sono tanti e che il digiuno va immediatamente interrotto se insorgono complicazioni. Si possono perdere tutti i nutrienti e i fluidi necessari, soprattutto in estate. Tutto questo potrebbe perfino provocare un aborto spontaneo.”
SLUM : “ Ipotizziamo che una donna decida di digiunare senza se e senza ma, quali sono i controlli ai quali deve sottoporsi e quanto cibo deve assumere dopo la fine della fase del digiuno?”
Dr. “Controlli regolari, a meno che non abbia altri problemi di salute. La donna deve quindi poi assumere piccoli e numerosi pasti per cercare di riequilibrare ciò che ha perduto durante il digiuno. Non è sufficiente un solo pasto veloce o incompleto. Deve assumere soprattutto cibi con proteine, fibre e vitamine. Frutta e verdura in abbondanza. Molta acqua. Tengo però a precisare che la religione è una questione personale, il corpo appartiene alla donna e nessuno può obbligarla a digiunare (nei casi di obblighi esterni). La fede è flessibile e individuale, non possiamo dunque mettere a rischio la nostra salute e l’esenzione dal digiuno per le donne in gravidanza e per tutti coloro che sono affetti da problemi di salute, è anche ben espressa nella nostra religione. Questo lo affermo come musulmano, ancor prima che come medico.”
Sveva Basirah – Rina Adeelah Coppola
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