La wicca, fede neopagana, e in più generale il neopaganesimo non costituiscono una religione unitaria, esistono svariate correnti spesso molto distanti tra di loro, quindi i fratelli, le sorelle, l* siblings hanno dato un contributo collettivo per descrivere la festa del Mabon ed oggi di Samhain.
La bellissima foto di copertina è intitolata “FairyTale” è della nostra compagna Selene Kaos, seguitela qui su Facebook e qui su Instagram
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Il 31 di ottobre, a Mabon (di cui abbiamo parlato qui) segue Samhain, la festa dei defunti.
Per iniziare a parlare di questa festa pagana, sgombriamo subito il campo da un grosso equivoco: Samhain NON è Halloween, anche se sono comunque legati. I festeggiamenti a tutti noti di Halloween possono essere parte di Samhain, ma, come Natale con Yule o con San Nicola, ne prende solo un aspetto su cui pianta un grosso merchandising, si tratta di una tradizione “commerciale”; per chiarire, la versione originale, scozzese, prevede il guising, la pratica del travestirsi facendo qualcosa (cantare una canzone, recitare una poesia, suonare) per ottenere in cambio caramelle, ed è stata cambiata e “commercializzata” col tempo grazie agli USA.
Invece Samhain è, innanzitutto e soprattutto, un periodo di riposo dalle attività. Samhain rappresenta la metà dell’autunno, quando oramai la “morte” del Dio è innegabile, la terra è a riposo, iniziano anche a diminuire le ore di luce e non di rado comincia il freddo. Se è vero che Yule indica il solstizio di inverno, però le ore di luce incominciano giorno dopo giorno ad aumentare dopo questo sabbat (una delle otto feste principali), quindi Samhain rappresenta l’arco massimo del periodo autunnale e una celebrazione delle diminuite ore di luce.
Dopo esserci spogliati di quanto non desideriamo a Mabon, con Samhain affrontiamo il nostro cuore che ha varie origini e direzioni.
La celebrazione dei defunti, in particolare, è appropriata perché aiuta a riflettere sul passato.
Noi tutt* dipendiamo da un background particolare, da ciò che ci hanno “dato” i nostri genitori, non ci sono storie: anche chi ha vissuto da ribelle della famiglia ha comunque agito come ribelle contro qualcosa, e questo qualcosa è inevitabilmente il background della nostra famiglia.
E non solo: il ciclo passato, gli anni passati ci formano. E spesso solo dopo anni possiamo collocare la realtà in una struttura ordinata e logica.
Durante Samhain ci rivolgiamo alla Dea Anziana (Vegliarda o per gli internazionalisti la Crone) perché ci aiuti con la sua saggezza a comprendere la realtà.
Divinazione e meditazione sono favorite, insieme all’autoanalisi, perché in questo periodo l’energia si rivolge dentro se stessi e verso il riposo.
Potrebbe essere un buon punto di partenza scegliere un defunto da prendere come riferimento.
Nel mio caso la scelta è praticamente obbligatoria: il mio amatissimo nonnino. Nonno è per me un eroe perché orfano, ospitato a turno dalla famiglia estesa, è riuscito a acquistarsi una casa, diventare professore e farsi una famiglia. Ci è riuscito lavorando duro e senza lasciare che la gente attorno a lui gli oscurasse le scelte, fossero superiori o pari, la famiglia o fuori da essa. Lui fin da bambino aveva imparato a far seguire alle parole i fatti, a parlare poco ma saggiamente… insomma fin da bambino è stato una persona che voleva poco ma lo voleva con tutto se stesso, oltre che un devotissimo cristiano (anche se si permetteva spesso di scherzare sugli estremismi), un padre meraviglioso e un nonno saggio.
In quanto la sua impronta mi influenza e mi può influenzare? Nonno mi aiuta a ricordarmi di lavorare duro per ottenere quello che voglio e di fregarmene dei giudizi altrui se mi costringono a non essere felice. Mio nonno mi ricorda di essere una persona onorevole, positiva e tenere alla famiglia, che sia quella naturale o quella che la vita mi porta ad avere.
Al momento un buon punto di partenza per la mia autoanalisi potrebbe essere trovare il coraggio di contare su me stesso come ho contato su mio nonno…
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