La wicca, fede neopagana, e in più generale il neopaganesimo non costituiscono una religione unitaria, esistono svariate correnti spesso molto distanti tra di loro, quindi i fratelli, le sorelle, l* siblings hanno dato un contributo collettivo per descrivere la festa del Mabon, di Samhain e oggi di Yule.
La bellissima foto di copertina è intitolata “Bucolica” è della nostra compagna Gaia Guarnotta, seguitela su Instagram o su Facebook!
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Nel periodo attorno al solstizio di inverno, coincidente con Yule, una delle feste principali (chiamate “sabbat”), nascono molte divinità tra cui appunto il Dio wiccan/neopagano. Il periodo invernale, nell’antichità e in molte parti del mondo, infatti, non assomigliava affatto a quello presente: in assenza di supermercati o serre, le provviste durante l’inverno erano limitate al raccolto dell’estate, il clima rigido precludeva quasi tutte le attività all’aperto e per finire era più alta la possibilità di ammalarsi, in assenza di medicamenti efficaci.
Il riallungarsi delle giornate dal solstizio di inverno non era un semplice fenomeno astronomico ma preannunciava l’attività e la fertilità naturale. Era quindi spesso celebrato con inni al sole e ci si permetteva qualche sfizietto.
La festa di Yule (21 o 22 dicembre) è dedicata anche alla speranza e ai buoni propositi. Se infatti con la festa precedente avevamo definitivamente segnato un prima e un dopo, ora ci troviamo in un periodo preparatorio (insieme a Imbolc, il sabbat seguente, che celebriamo il 2 febbraio) al ciclo produttivo. Siamo prontx a rinascere, a portare luce nelle nostre vite, ed è un buon momento per pensare al futuro e fare propositi per l’anno nuovo, così come per celebrare i piccoli piaceri della vita. Durante questo periodo la Madre e il Dio Bambino ci ricordano del periodo infantile e spronano al godersi un momento di ricercata inattività e relax.
Infatti, fatte salvo le nevicate, nel periodo di Yule il ritmo lavorativo e sociale rallenta, talvolta portando a stare più tempo in famiglia. In questo periodo quando abbiamo la Luna in Cancro, siamo ancor più portatx ad avvicinare il pensiero al calore delle persone care e/o alle mura domestiche.
Per celebrare, si può anche riadattare una qualsiasi tradizione natalizia, visto che quasi tutte le tradizioni si concentrano sulla luce, sul fuoco, sul cibo, su presagi per l’anno nuovo e così via.
Personalmente tre tradizioni sono per me importanti: il ceppo dei desideri (un ceppo con attaccati dei bigliettini con dentro i desideri dell’anno nuovo che verrò bruciato nel camino come buon presagio), i tredici desserts della provincia (tredici piatti a simboleggiare i 13 apostoli più Gesù che per me diventano 12 cibi da mangiare secondo i miei desideri per l’anno nuovo) e per finire il maglione rosso fatto a mano da nonna (ora che ha smesso di fare i maglioni ne sento la mancanza).
E le vostre?
Francesco Paolini
Di seguito delle immagini di Kelly Ardens, strega spirituale, che potete seguire (anche per condividere il suo lavoro) su Instagram e su Facebook!
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