Il digiuno di Ramadan, spieghiamo in chiave femminista come e perché – What the patriarchy!? – SLUM

Questa è la traduzione del video “A Feminist, Intersectional Introduction to Ramadhan and Fasting” dal progetto YouTube di What the Patriarchy?!, un’ottima guida sia per le persone non musulmane che hanno bisogno di essere introdotte all’argomento, sia per le persone musulmane.

Ringraziamo l’autrice, Shehnaz Zindabad, per il suo lavoro, la gentilezza e per il consenso alla traduzione verso l’italiano.

Nel nostro sito, specifichiamo, ci sono molte altre prospettive riguardo Ramadan ed alcune sono linkate nel testo.

La traduzione è di Caterina Fatou De Marchi.

Vi auguriamo di potervi godere quest’ultima parte del mese di Ramadan!



Bismillahir Rahmanir Raheem.

Buongiorno, Salaam, e Ramadan Mubarak! In questo video imparerete le basi del Ramadan: che cos’è, perché è importante, come è celebrato, come funziona il digiuno e così via.

Introduzione

Dunque, il mese di Ramadan è iniziato, è il nono mese del calendario islamico che è lunare ed è considerato il più sacro di tutti i mesi dai musulmani. Quindi, perché è importante? Il Corano recita – e io cito –

“Il Corano, guida per le genti, e prova di condotta e di discernimento, è stato inviato nel mese di Ramadhan. Chiunque lo vede, digiuni. E chiunque è ammalato o in viaggio, li sostituisca allora con altri giorni. Dio vuole per voi la facilità; non vuole per voi la difficoltà, ma che compiate bene il numero e proclamiate la grandezza di Dio che vi ha guidati. Sarete voi riconoscenti?” [trad. italiana di Gabriel Mandel]

Questo è il verso 185 del capitolo 2 del Corano e vi troviamo alcune informazioni sul digiuno. Quindi questo è il mese in cui il Corano, il testo sacro più importante dell’Islam, fu anzitutto rivelato al Profeta Muhammad. Questo mese è così importante che le persone musulmane credono che ogni buona azione praticata, fatta, realizzata, è moltiplicata per centinaia e migliaia. Le benedizioni e ricompense da parte di Dio vengono anch’esse moltiplicate per centinaia e migliaia da Dio per tutte le buone intenzioni e le buone azioni – compreso adempiere ai doveri religiosi e agli doveri quotidiani. E per questa e molte altre ragioni l3 musulman3 sono particolarmente generos3 durante il mese di Ramadan. Ma prima che io vada nei dettagli del digiuno, se volete sapere come salutare una persona musulmana durante questo periodo dovete dire “Ramadan Mubarak” che significa “che tu abbia un Ramadan benedetto”, l’equivalente di “felice Ramadan”. Questo è probabilmente il saluto più comune che si sente pronunciare, ma ci sono altre varianti come “Ramadan Kareem” l’augurio di accogliere la generosità che arriva con il Ramadan. Significa qualcosa come “che tu abbia un Ramadan prodigo” o “Ramadan è generoso”, sostanzialmente “che Dio possa essere magnanimə con te durante il mese di Ramadan” o “che tu sia altruista durante il mese di Ramadan”. La parola “kareem” in arabo vuol dire “generoso”. Puoi anche dire semplicemente nella tua lingua “felice Ramadan” o “che tu abbia un Ramadan benedetto” e noi saremo molto felici di sentirlo – insomma, se hai unə amicə, compagnə, collega o vicinə musulmanə salutalə così, anche se non stanno digiunando; consiglio fortemente di non fare domande sulle pratiche di digiuno delle persone, perché alcun3 faticano molto, alcun3 non possono digiunare, altr3 non vogliono digiunare e si sentono molto in colpa, altr3 ancora hanno una relazione complicata con Dio o con l’Islam o con la propria comunità – inoltre potrebbero non stare digiunando in quel momento – e c’è moltissimo stigma sociale e religioso collegato al non digiunare. Le domande come “stai digiunando? come digiuni?” (eccetera) potrebbero risultare triggeranti e potrebbero mettere la persona interlocutrice parecchio a disagio a condividere con te che non sta digiunando. Questo mi ricorda anche che Ramadan è uguale a “Ramazan” o “Ramzan”. Le pronunce della parola Ramadan con una zeta, con una d o con una dh sono tutte le equivalenti di una lettera araba chiamata “daad”, la quale viene pronunciata diversamente nelle varie lingue delle persone musulmane; “zwad” o “dad” o “dhad”, tutte le pronunce sono corrette, le lingue sono così meravigliose!

I. Informazioni sul mese di Ramadan e sul digiuno

Ora arriviamo alle informazioni generali sul mese di Ramadan e sul digiuno. Quindi: quando si digiuna? Non è solo dall’alba al tramonto che si digiuna, in realtà è dall’aurora e – fun fact – il tramonto qui è opinabile. L3 musulman3 non sono d’accordo su quanto Dio volesse dire esattamente quando ha detto digiuna da questo momento a questo, perché non ha usato la parola “alba”, né “tramonto” o “aurora”. Il verso 187 del Corano del secondo capitolo ci dice che il digiuno comincia quando vediamo – cito – “la luce rompere l’oscurità della notte”, letteralmente in arabo è qualcosa che riguarda essere in grado di distinguere la luminosità dell’aurora dall’oscurità della notte e il digiuno finisce quando la notte comincia. Quindi sciiti e sunniti, che rappresentano i rami maggioritari dell’islam, intendono questi versetti, il digiuno e il modo di rompere il digiuno in modo diverso, tanto che non rompono il digiuno alla stessa ora. Per questo dobbiamo stare molto attent3 a non dire “tramonto” come se ci fosse accordo perché non c’è. Poi, per digiuno non s’intende solo dal cibo e dall’acqua, ma anche ogni attività sessuale, dalle dispute dal parlare male degli altri, da qualunque cattiva abitudine che ferisca le persone, anche la rabbia: tutte queste cose rendono il digiuno non valido, ciò significa che mangiare e bere qualcosa – tranne che per errore, non intenzionalmente – o litigare con qualcuno o imbrogliare o mentire (e via dicendo) mentre si sta digiunando durante il giorno, dal – cito – “aurora al tramonto” rompe il digiuno. E quando il digiuno è invalidato o rotto quando non doveva essere rotto andrà recuperato fuori dal mese di Ramadan – si ha l’intero anno fino al ritorno del Ramadan.

II. La routine giornaliera nel mese di Ramadan

Come si digiuna? Per cominciare il digiuno si hanno diverse opzioni: andare a dormire come si farebbe normalmente e poi svegliarsi a un certo orario prima dell’aurora per mangiare il proprio pasto del mattino in maniera da sopravvivere durante il giorno mentre si digiuna, ad esempio. Ci sono orari calcolati in anticipo che ci dicono quando inizia il digiuno e quando finisce. Un’altra opzione è mangiare prima di dormire e svegliarsi all’ora normale come si farebbe fuori dal Ramadan, ma questo significa che il digiuno sarà molto lungo e si sarà affamat3 per più tempo – l’idea è di fare il meglio possibile per non dover rompere il digiuno a meno che non sia necessario. La necessità di sicuro è definita da te, il digiunante, la persona che sta digiunando. Un’altra possibilità che ho osservato è stare svegli3 tutta la notte fino all’aurora, mangiando e socializzando con la famiglia, amic3 e vicin3, pregando occasionalmente e poi dormendo dopo la preghiera del mattino o dell’aurora. Poi ci si sveglia a metà giornata e non ci si deve preoccupare di digiunare tutto il giorno perché si ha dormito per la metà del tempo. Alcuni paesi a maggioranza musulmana regolano e riorganizzano la loro giornata lavorativa durante il Ramadan per digiunare tranquillamente. Raccomando fortemente di visitare un paese a maggioranza musulmana durante il Ramadan, se possibile.

Per cui si digiunerà tutto il giorno facendo del proprio meglio per non romperlo se non si deve. Come si rompe bene il digiuno? Semplicemente mangiando o bevendo qualcosa di veloce all’ora indicata per romperlo. Poi si può andare a fare la preghiera della sera, tornare e raggiungere la propria famiglia, l3 amic3, la comunità se si mangia con altre persone e mangiare un pasto intero con loro. Il pasto in questione è chiamato iftaar. O si può direttamente rompere il digiuno, finire il pasto e poi andare a fare la preghiera della sera. Peraltro si può notare che i negozi di alimentari in giro per il mondo vendono moltissimi datteri in questo periodo, questo è dovuto al fatto che molt3 musulman3 preferiscono rompere il digiuno mangiandone. È un piccolo frutto delizioso che il profeta Muhammad mangiava per rompere il suo digiuno.

III. Cosa si fa durante la giornata?

Quindi, cosa fa una persona quando sta digiunando tutto il giorno? Durante il giorno si possono fare più preghiere del solito e instaurare più vicinanza con Dio. Si può comunque andare a lavoro, infatti è importante farlo (e rispettare le altre raccomandazioni) e Dio ci ricompensa per questo, ma bisogna ricordare costantemente che si sta digiunando. Si può provare a ricordare e amare Dio in ogni modo e in qualunque misura possibile, magari recitando i diversi nomi di Dio, pensando benedizioni sul profeta Muhammad e il profeta Ibrahim (Abramo). Ci si può assicurare di fare le proprie preghiere quotidiane, da tre a cinque preghiere, in orario, o ancora leggere il Corano il più possibile durante il giorno e durante l’intero mese di Ramadan. Il Corano è divisibile in trenta parti e il mese è composto da trenta giorni, si può dunque provare a leggerne una parte al giorno. Se possibile, si dovrebbe passare del tempo con altre persone per creare e rafforzare delle connessioni; è utile visitare luoghi dove si sente la presenza di Dio per mantenersi spiritualmente radicat3, fare volontariato nella propria comunità, fare molta elemosina [zakat, ndr] e non solo. Ci sono molti modi per venerare Dio in questo periodo e godere di moltissime benedizioni. Si ritiene che tutto ciò sia più semplice nel mese di Ramadan che nel resto dell’anno perché – fun fact – molt3 musulman3 credono che Shaytan, il diavolo, sia immobilizzato durante il Ramadan e non possa tentarci a fare il male… il che significa che se quella fonte di forte tentazione è neutralizzata, ergo non ha modo di arrivare a noi, chi tra noi si ostina a fare del male, o a non far cose buone durante Ramadan, riesca addirittura a farlo senza che Shaytan debba sussurrarglielo all’orecchio!

IV. Il peso del genere e del luogo in cui ci si trova

Che cos’altro si fa durante il giorno mentre si digiuna? Questo dipende molto dal proprio genere e da dove ci si trova. Se si ha una grande famiglia, se si è parte di una grande comunità e ci si trova con altre persone per condividere un pasto abbondante alla rottura del digiuno e si appartiene al genere femminile si avrà molto poco tempo durante il giorno per fare qualcosa che non sia preparare. Nella maggior parte delle comunità cucinare e far le faccende domestiche sono attività molto caratterizzate dalla codificazione culturale del genere.

Ma se si è parte di un gruppo di persone ristretto con cui mangiare, non si impiegherà così tanto tempo nel cucinare e si avrà invece più tempo per prepararsi per il Ramadan e la preghiera. Il nocciolo della questione è che molte donne non riescono a sfruttare come si dovrebbe l’opportunità di pregare Dio e di godere del Ramadan tanto quanto la maggior parte degli uomini.

V. Chi digiuna?

Quindi chi digiuna? La risposta di base è: chiunque possa. Ci sono molte eccezioni al digiuno, ci sono categorie di persone che ne sono esenti. È una delle cose che personalmente amo molto dell’Islam: la flessibilità, la praticità. Quanto è incredibilmente accomodante questa religione. Ergo si digiuna se si può. L’idea non è di ucciderci o di farci soffrire, al contrario i versi coranici sul digiuno dichiarano che Dio voglia per noi la facilità, non la sofferenza; le persone che sono in cura per qualunque ragione sono esentate, chiunque la cui salute sia minacciata dal digiunare dal cibo e dall’acqua è esentatə.

Non si è costrett3 a digiunare mentre si hanno le mestruazioni, inoltre. Si può, se si vuole, ma non si è obbligat3 a farlo. Ho un altro video su mestruazioni e digiuno di cui condivido il link nella descrizione del video [ecco la nostra traduzione]. Le persone in gravidanza e che allattano sono esentate. L3 bambin3 non devono digiunare, nessunə che non abbia raggiunto la pubertà quindi – non c’è un’età specifica. Chiunque sia malatə solo per poche ore del giorno o un giorno intero, chi ha una malattia più complicata, chi soffre di un malessere cronico è esentatə dal digiunare. Questo vale anche per chi sia in viaggio e stia percorrendo lunghe distanze, e questo è estremamente “negoziabile”. Il Corano non specifica un significato preciso di “lunga distanza” o di “viaggio”, bisogna dire che ovviamente viaggiare su un cammello o su un cavallo nel settimo secolo era un po’ più difficile di come viaggiamo oggi ma non si è effettivamente obbligat3 e non ci si aspetta che si digiuni mentre si è in viaggio. Anche se si è esenti ma ci si sente in grado di gestire il digiuno, si è benvenut3 e incoraggiat3 a provare. Alla fine l’idea è che chiunque possa digiunare, chi è in grado di farlo dovrebbe tentare. La parte del “potere”, della possibilità è molto importante e l3 musulman3 spesso la enfatizzano questa componente, sottolineando che ogni digiunante debba essere sanə abbastanza da digiunare.

VI. Digiuno e salute mentale

Qualcosa di cui non discutiamo mai è la nostra definizione di “sanə”, della parola “sanə”, che nelle ultime decadi si è evoluta. Per esempio, oggi collettivamente, come umanità, riconosciamo l’importanza di una buona salute mentale e ne deduciamo che anche se i testi storici non menzioni esplicitamente fattori come la depressione o l’anoressia (ad es.), possiamo certo estendere la nostra definizione dell’abilità (e di salute) per includere tutte le componenti della salute perché non sia limitata alla dimensione fisica. Io includo anche la salute spirituale, emozionale… dico sempre “fa’ ciò che sei in grado di fare; se sei musulmanə e ti è stato detto da qualcunə che dovresti digiunare a tutti costi anche se personalmente sai che non puoi gestire un digiuno, fidati di te stessə e non digiunare. Ciò che ti riguarda e che sai di te non è un oggetto di discussione, non importa se le persone intorno a te tentino di proiettarti addosso le proprie convinzioni e il senso di colpa, il punto è che il digiuno non riguarda nessunə se non te e Dio”.

VII. Aspetti tecnici concernenti il digiuno

Parliamo ora di alcuni degli aspetti tecnici del digiuno. Alcun3 musulman3 prendono i dettagli del più alla lettera di altr3, quindi potrebbero porre e porsi domande che altre persone – che molte altre persone – potrebbero trovare stupide, irrilevanti o fuori tema. Per esempio, potreste sentir chiedere qualcosa come “il mio digiuno è rotto o non valido se assaggio il mio cibo mentre lo cucino?” o “il digiuno è invalidato dall’usare il dentifricio o ingoiare accidentalmente il colluttorio mentre mi lavo i denti durante il digiuno?”, oppure “ho rotto il digiuno qualche minuto dopo il tramonto (o prima), va bene?” o “quando è arrivato l’adhan – la chiamata alla preghiera – e il digiuno è iniziato avevo ancora il sapore in bocca di quel che avevo mangiato… il mio digiuno è ancora valido?”. In questi casi è molto importante ricordare che la religione significhi diverse cose per le diverse persone, è prezioso e significativo che alcune persone tengano così profondamente a sapere se ciò che stanno facendo è giusto o sbagliato secondo Dio, se stanno facendo qualcosa di proprio proprio giusto, esattamente come Dio intendeva… anche se non possiamo mai realmente determinare quali sono le intenzioni di Dio. Tuttavia non è molto carino quando le persone cercano di imporre le proprie visioni sull3 altr3, le proprie regole particolari e dettagli specifici del digiunare sull3 altr3, ma fino a quando non lo fanno è assolutamente legittimo che ognunə abbia le proprie visioni e i propri approcci al digiuno.

VIII. Perché si digiuna?

Allora, potreste star pensando “ok, tutto affascinante e interessante, sto imparando molto, ma perché il digiuno viene messo al primo posto?” [questo non è prerogativa di tutte le correnti, leggi qui, ndr] e qui dobbiamo prestare attenzione alla risposta… io sono cresciuta con una spiegazione terribile sul perché si digiuni, cioè che si digiuni “così possiamo capire come vivono le persone povere, com’è diventare affamati e così via”. Aiuto! Amori miei, anche le persone povere devono e possono cogliere l’occasione per digiunare se rientrano nei criteri delle persone che devono digiunare. Anche alle persone affamate è raccomandato digiunare se possono. Non si rompe il digiuno solo perché si è affamat3, a meno che la fame non sia così forte da danneggiare la salute, nel qual caso la maggior parte delle interpretazioni consentono di rompere il digiuno perché la preservazione della salute è uno degli obiettivi dell’islam. E’ che l3 musulman3 danno ogni tipo di ragioni e spiegazioni del perché digiunano. Il Corano non spiega perché, dice solo che le comunità religiose e le persone prima di noi digiunavano e che digiunare potrebbe aiutarci a essere più consapevoli di Dio. Lo facciamo perché il Corano lo prescrive. Perché è una cosa che molte religioni hanno fatto storicamente, è qualcosa a cui tante comunità religiose hanno dato e continuano a dare valore. Personalmente non sono contraria alla comparazione con la Quaresima, anche se per molt3 cristian3 durante la quaresima si può decidere da che cosa digiunare mentre per l’islam in genere l’idea è che a meno di non essere grado di digiunare nel modo convenzionale non si possa giocare molto con le regole. Insomma, difficilmente ci viene in mente di dire “invece che dal cibo e dall’acqua mi asterrò dalla coca cola dietetica per i prossimi 30 giorni”. Puoi digiunare a modo tuo se appartieni a una delle categorie esenti, ma le religioni che vedono il digiuno come una cosa importante principalmente l’hanno considerato come una disciplina spirituale per gli esseri umani – e chi abbia mai digiunato sa quanta disciplina il digiuno richieda. Non arrabbiarsi e controllare le proprie emozioni, non mangiare solo perché si ha fame o si sente di farlo, non agire in direzione di qualsiasi desiderio sessuale, trattare le persone con gentilezza anche se non ci piacciono, persino se ci infastidiscono. Tutto ciò richiede disciplina; la mia spiegazione del perché si fa Ramadan è legata a ciò: mi insegna la disciplina e questo fattore mi fa sentire parte di qualcosa di più grande di me stessa. Io in particolare amo l’aspetto comunitario del Ramadan, è bello rompere il digiuno con altre persone, ad oggi con delle opportune misure anti-Covid. Mi piace sapere che la maggior parte dell3 musulman3 nel mondo, in ogni città del mondo, stiano digiunando e celebrando questo mese. È il periodo più generoso dell’anno. Nella mia esperienza ho fatto tesoro di questa generosità. E questo è fantastico. Comunque, la linea generale è che la maggioranza delle persone musulmane digiuna perché lo considera un dovere e un ordine di Dio nel Corano. C’è da dire che la stessa maggioranza dell3 musulman3 ama più trovare tante altre ragioni – ragioni più personali – per spiegare quanto e come sia importante, per incoraggiare il digiuno, per incoraggiare le altre personea digiunare, per godersi il digiuno, apprezzarlo e così via.

IX. Il digiuno nell’Islam

Parliamo un po’ del digiuno in generale. Il digiuno è così significativo e così simbolico che non si digiuna solo durante Ramadan. Ci sono molti giorni indicati lungo il calendario islamico che sono considerati importanti per digiunare, come i giorni in cui il profeta Muhammad digiunava raccomandandolo anche all3 altr3. Diciamo che in caso di digiuni obbligatori si è responsabili verso Dio di realizzarli o di non realizzarli. Oltre Ramadan e i digiuni raccomandati in altre occasioni, il digiuno è considerato come un modo per “espiare” i “peccati” o sconsideratezze che una persona può commettere. Questo vuol dire che se si è commesso un certo atto che non bisognava compiere come persona musulmana si può digiunare per un certo numero di giorni con l’intenzione di farsi perdonare da Dio.

X. Non romanticizziamo il Ramadan!

Attenzione: non voglio romanticizzare Ramadan e il digiuno e non voglio generalizzare! Lo specifico perché non sembri che io stia parlando di ogni singolə musulmanə o di tutt3 l3 musulman3 ovunque. E’ giusto evidenziare che l’islam sia una religione incredibilmente diversificata e che l3 musulman3 abbiano ogni tipo di credenze e modi di essere musulman3. Siamo più di un miliardo. Ramadan di solito è un mese molto bello, sì, e le regole sono in genere seguite dalla maggior parte dell3 digiunanti. Tuttavia ci sono musulman3 che vivono da sol3, musulman3 che non hanno una bella comunità (o una bella famiglia) o che non sono in buoni rapporti con Dio o con l’Islam, musulman3 che hanno affrontato una serie di sfide, musulman3 per cui questo è il primo Ramadan che stanno celebrando senza una persona cara, musulman3 neogenitori e magari mamme, musulman3 con una malattia di qualche tipo, insomma musulman3 che potrebbero faticare molto in questo periodo e che potrebbero non digiunare, stare male mentre digiunano; ci sono persone che temono questo mese e queste esistono e sono importanti, e sono a tutti gli effetti musulman3. Non pretendiamo che sia un bel periodo per tutt3 perché non è così. Se tu carə lettorə sei quella persona io ti auguro ogni bene, ti auguro bellezza, ti auguro salute e ti auguro pace. Ci sono molte comunità online, comunità virtuali che sono dedicate all3 musulman3 che non digiunano per qualunque ragione. Spero che trovi la tua comunità.

XI. L’Eid al-Fitr

Cosa succede quando il Ramadan finisce? Una volta che il Ramadan è terminato il primo giorno del mese successivo è il primo giorno dell’Eid. Ci sono due Eid più importanti nel calendario islamico e quello in questione è chiamato Eid al-Fitr, letteralmente l’ “Eid del rompere il digiuno”. Il secondo arriva più o meno due mesi e dieci giorni dopo il primo ed è chiamato Eid al-Adha, letteralmente l’ “Eid del sacrificio”, che mi ricorda con tristezza che la maggior parte delle persone musulmane lo prenda letteralmente sacrificando un animale. Alcun3 musulman3 non lo prendono alla lettera, tuttavia, e interpretano l’aspetto del sacrificio come più metaforico (è un’intera lunga storia di cui potremmo parlare un’altra volta [ma di cui noi parliamo qui]). Più o meno per tutt3, però, durante Eid ci si incontra con la famiglia e la comunità, l3 parenti e l3 amici, si può partecipare a una preghiera con un sermone alla moschea di riferimento. Ci si saluta l’unə l’altrə con “Eid Mubarak”, si indossano vestiti nuovi quando ce li si può permettere, si mangia molto cibo con chi si ama e in base a dove si vive e a quanti parenti si ha attorno si tende a visitare più parenti possibile in un dato giorno. Il primo giorno è il giorno più importante dell’Eid, ma Eid dura per tre interi giorni ed è un periodo festivo nei paesi a maggioranza musulmana. Tradizionalmente l3 bambin3 ricevono soldi – ma anche l3 adult3 possono ricevere soldi da altre persone come regalo per l’Eid – e questo è chiamato in alcune lingue idhi.

Spero che questa chiacchierata risponda a molte delle domande che potreste aver avuto prima di questo video. State bene e spero che abbiate un bellissimo Ramadan femminista! Salaam!

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