Anche nel mondo musulmano l’aborto è una questione dibattuta, e ovviamente il tema oggi è diventato davvero incandescente per via dell’alt all’aborto negli Stati Uniti.
Negli States (come in altre parti del mondo) si crede erroneamente che le comunità musulmane siano rigide e inflessibili contro l’interruzione volontaria di gravidanza, fino a dare loro la colpa di aver “islamizzato” la politica – quando è piuttosto vero che sia stato l’Occidente ad “evangelizzare” e imbigottire tramite la colonizzazione il mondo musulmano.
Come risposta a moltissime polemiche islamofobiche, sono nati moltissimi articoli e contenuti online (che speriamo di tradurre) che spiegano l’IVG da un punto di vista islamico e che contestano la propaganda white e islamofoba che si è incredibilmente sollevata di recente. In modo decontestualizzato, ma politico e provocatorio, creator come @planetbthebook marcano il divieto americano come letteralmente più restrittivo di quello dei talebani!
Ma è vero che siamo così strict?
Come abbiamo già detto spesso, in particolare parlando di femminismo islamico, l’Islam contempla fortemente i diritti e le questioni relative alle donne (e alle persone che si riproducono, alle persone queer), come la sessualità, la parità di genere, la pianificazione familiare, la contraccezione, l’aborto e così via.
La fondatrice di Muslim Girl (@muslimgirl), Amani (@amani), ha infatti twittato il 24/6:
«Come donna musulmana con il diritto d’aborto conferito da Dio, oggi la Corte Suprema ha deciso violando orrendemente la mia libertà religiosa in America. #RoeVsWade»
Amani è certissima di questo diritto e anche noi lo siamo. Soggettività e organizzazioni anche molto diverse sono unite nel lottare per il diritto dell’autodeterminazione del corpo, sebbene ognuna si esprima teologicamente con diversi gradi di sicurezza.
L’organizzazione di Los Angeles Muslims for Progressive Values, @mpvusa, ha prontamente riportato delle informazioni molto interessanti e utili circa l’aborto. Riferisce, infatti, che questo non è mai menzionato nel Corano e che le opinioni (teologiche, legali) su di esso si basino su pochi hadith – gli hadith sono narrazioni del/sul Profeta e la prima comunità musulmana (glossario).
Lə scholar non sono d’accordo sulle circostanze e sul tempo in cui l’aborto è consentito e le scuole islamiche offrono prospettive diverse, ma anche tra i più rigidi non c’è un divieto assoluto nell’aborto nell’Islam. Ogni comunità musulmana ha una propria comprensione della questione e una propria sensibilità.⠀⠀⠀⠀
MPV scrive anche che nella maggior parte dei paesi musulmani l’aborto è consentito se la vita della madre è in pericolo, per preservare la salute della madre, per via di una compromissione fetale, per proteggere la salute e il benessere di unə bambinə in fase di allattamento, stupro, incesto, ragioni sociali e ragioni economiche. Sia l’elaborazione teologica che la legge e l’applicazione della legge dipendono ovviamente da molti fattori, a seconda del Paese.
Il dibattito teologico va avanti da più di mille anni, scriveva a maggio su Facebook la giornalista Zenab Ahmed (@pakistanarchy), parallelamente agli attuali dibattiti legislativi sulla vitalità fetale (una nozione secolarizzata di “insufflazione” e ciò che legalmente conta come persona) e le circostanze (l’etica di come un aborto spontaneo indotto avrebbe un impatto sulla persona incinta).
«[…] I divieti di aborto nei paesi a maggioranza musulmana non sono stati effettivamente costruiti dalla shari’ah; fatta eccezione per la Turchia ottomana, che ha approvato i divieti durante la modernizzazione delle riforme del tanzimat, quasi tutti i casi di divieto attuale ne hanno ereditato uno dai codici legali coloniali come quelli del Codice napoleonico francese e del British Victorian Offenses Against the Person Act. I divieti totali sono in contrasto con la maggior parte dei madhab (scuole islamiche, ndr), ad eccezione di alcune fatwa […].»
Possiamo osservare comunque che, in generale, il feto non è riconosciuto come una persona legale prima dell’infusione dell’anima. L’esistenza del feto stesso è teorizzata tenendo conto di due fasi, quella precedente e quella posteriore al “soffio” dell’anima – e il Corano è anche piuttosto “scientifico” nella narrazione di questo processo.⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
“Vi ha creato dalle viscere delle vostre madri: creazione dopo creazione in tre tenebre” (39:6)⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
“[…] Poi ne abbiamo fatto una goccia di sperma una aderenza e dell’aderenza un embrione, poi in questo embrione Noi abbiamo creato le ossa e abbiamo rivestito le ossa di carne. In seguito lo abbiamo trasformato in un’altra creatura. Sia benedetto Dio, lə migliore dellə creatricə!” (23:14)
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“[Dio] che ha fatto bella ogni cosa che ha creato, ed ha iniziato la creazione dell’essere umano dall’argilla; poi da un poco di liquido spregevole, gli ha assegnato la discendenza, poi lo ha plasmato e gli ha insufflato del Suo spirito. E vi ha dato l’udito e la vista e il cuore” (32:7-8-9)
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Come dicevamo, facendo riferimento agli hadith (di per sé vaghi e approcciati spesso da uomini) si considera che questo avvenga, a seconda delle scuole, a 40-42-45 giorni, ai 90 o 120, per qualcuno persino 180 – in Italia è possibile praticare l’interruzione volontaria di gravidanza entro 90 giorni, per intendersi. Secondo Riffat Hassan, importante teologa e femminista islamica, si tratta di 120 giorni e dichiara accettabile praticare l’IVG in quel lasso di tempo.
La posizione che si prende sulle interpretazioni si rivela molto politica – e spesso viziata dal fattore culturale patriarcale. Organizzazioni di donne musulmane nel mondo come WISE (Women’s Islamic Iniziative in Spirituality and Equality, @wise_muslimwomen, nata e con sede a New York) evidenziano che scegliere un’intepretazione è una grande responsabilità verso la salute e i diritti riproduttivi delle persone prendendo questa posizione sul proprio sito ufficiale:
«Dal momento che le donne hanno il diritto di valorizzare la propria mente, i propri corpo e spirito, possono abortire. Secondo il Corano e il Profeta, lo stupro, l’incesto e il rischio di morte sono tutti casi in cui è consentito per una donna abortire. Impedire a una donna di accedere ai servizi di salute riproduttiva minaccia sia la sua salute mentale che fisica, il che è contrario agli insegnamenti islamici.»
Citando il Corano:
“Un’anima può essere caricata solo di ciò che può. La madre non deve subire danno a causa dellə figliə, né il padre a causa dellə figliə”
Dal Corano, sura Al-Baqara 2:233
L’autonomia riproduttiva deve essere garantita contro ogni forma di coercizione, da ogni punto di vista.
Siamo della stessa posizione di sempre, la nostra teologia può puntare all’empowerment e liberarsi da ogni sovrastruttura patriarcale e coloniale. «Il femminismo islamico si assume la responsabilità di definire l’Islam» spiegava amina wadud: sceglieremo sempre di rivendicare i nostri diritti, datici per volontà divina, e di sfidare chi ce li nega.
Le traduzioni dal Corano (riviste e gggienderizzate) vengono dalla traduzione verso l’italiano di Gabriel Mandel.
Sveva Basirah
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