Accorgimenti per la truffa/stupro virtuale – SLUM

Forse avrete letto che un falso ginecologo è andato all’attacco di molte ragazze per manipolarle ed estorcere loro foto intime (ne abbiamo parlato qui). Ci stiamo riflettendo. Non possiamo essere sicure di come agisca, però possiamo farci un’idea.

Modus operandi

Probabilmente questa persona si avvale dei dati che raccoglie sia su internet, sia bucando il sistema sanitario nazionale. Abbiamo appurato che servono le minime competenze di hacking per farlo.

Potrebbe entrare sotto falso nome in gruppi chat in cui si vedono i numeri o i nomi dei partecipanti per trovare un soggetto che coincida col suo target. Quindi gruppi di/con donne e ragazze. Universitari, per la salute, affitti ecc.

Poi contatta lə donnə manipolando e usando i dati acquisiti dalle chat, da internet e magari dal SSN.

C’è la forte probabilità che non sia un hacker professionista e che non vi abbia mai visto (le segnalazioni ci sono arrivate da ogni dove), e il suo intento non è quello di fare delle truffe in senso economico o la persecuzione di qualcuno in particolare, niente che richieda grande impegno.

Target

Possiamo solo fare un’analisi parziale del suo target.

Ragazze e donne fragili/fragilizzate, magari con poca esperienza nel campo medico.

Persone con issues con la sessualità, talvolta date dalle famiglie da cui dipendono o con cui devono avere a che fare; ragazze che NON possono parlare della propria sessualità liberamente.

Persone che sono così ricattabili.

Persone razzializzate, di famiglie con origini extra italiane, del sud italia – situazioni in cui lui suppone ci sia più disagio.

Cosa fare

Ricordiamo che nessun medico chiama a qualsiasi ora, tendenzialmente non chiama di sua spontanea iniziativa a meno che non siate d’accordo, non chiede i numeri delle vostre amiche, non chiede a voi di finire le frasi su dati che dice di sapere o che dovrebbe sapere. Se non lo conoscete già di persona o non vi piace, non siete tenute a rispondere.

Se non siete sicure di chi è al telefono, registrate la chiamata. Non accettate la videochiamata.

Vi potrebbe parlar di dr0ghe, analisi che avete fatto o anche no, vi potrà dire che dal computer vede pure le malattie degli altri, vi dirà che siete malate voi: ad ogni ambiguità, lasciate che vi si rizzino le antenne. Dice un sacco di fregnacce per vedere se ne azzecca una e tende a farvi sentire vulnerabili.

Se vi è capitata una chiamata e volete essere sicure potete cambiare le password delle vostre app (usate password sempre diverse) e attivate l’autenticazione a due fattori laddove possibile.

In ogni caso, non aprite mai link sospetti. Diffidate da SMS, messaggi ed email che non sembrano ufficiali e vi informano di attività sui vostri account, notizie da leggere, pericolosi movimenti sul vostro conto, perdita dell’account eccetera. I link sbagliati possono fare sì che vengano installate delle app spia.

Se succede?

Se succede, potreste venir invase da ansia e panico e prima di tutto occupatevi di quello. Contattate amichə fidatə, passatevi sul viso un ghiacciolo o sciacquatevi il viso, riposate, analizzate le vostre emozioni e la loro intensità.

Questa persona ha un unico interesse: foto e video (e divertirsi a manipolare). Potrebbe essere incensurato oppure avere precedenti penali, in ogni caso non gli interessa farsi scoprire o farsi denunciare.

Ditegli che lo denuncerete e aspettatevi minacce e bugie. Ditegli anche che lo avete denunciato, quando lo fate: la denuncia non serve a curare lui, ma serve a voi per tutelarvi. Noi ci siamo, contattateci.

Questa vicenda potrebbe essere traumatica. Potrebbero sopraggiungere senso di paura, vergogna, colpa. Non state sole. Chiunque può rimanere vittima di un attacco mirato. Potrebbe aver riattivato delle insicurezze e delle paure. È umano!

Cercate di non prendere il victimblaming come vero: è più volte proiezione e l’espressione del senso d’impotenza e dei problemi degli altri. Nessuna vittima di violenza è stupida e ognuna va sostenuta.

In terapia, se potete, o parlandone con le persone giuste, elaborate questa situazione: non è la fine della vostra vita, solo un sintomo di qualcosa da analizzare e cambiare. Ce l’abbiamo tutti, promesso.

Infine

Per quanto forte possa essere la difficoltà di accettare l’accaduto e ed estinguere la vergogna in alcune di noi, vi ripetiamo che essere vittime di violenza è comune tanto quanto essere violenti, che siete umane, e vi diciamo che i nostri corpi non sono mai una vergogna, né quando sono coperti né quando sono nudi, né da malati, né quando fanno s3sso.

Queste consapevolezze non risolvono eventuali problemi famigliari, sono tuttavia una solida base sulla quale resistere e crescere. Sosteniamoci.

Le nostre denunce saranno sporte con un legale, per maggiore accuratezza e sicurezza e per evitare brutte avventure con le FdO. È purtroppo l’unica maniera per tutelarci.

Abbiamo grazie alle vostre donazioni già raggiunto uno spicchio della somma. Grazie!

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